Linguaggio inclusivo di genere
L’importanza di parlare senza pregiudizi di genere
Pubblicato inizialmente il 25.6.2025
Tempo di lettura: 5 minuti

Utilizzare un linguaggio privo di pregiudizi di genere (o linguaggio inclusivo di genere) significa comunicare in modo che non discrimini alcun genere né perpetui stereotipi.
L’obiettivo è far sentire tutte le persone incluse e rispettate attraverso le parole che scegliamo: è una questione di equità e accuratezza. Il linguaggio influenza il nostro modo di pensare il mondo, quindi sceglierlo con cura può contribuire a mettere in discussione vecchi pregiudizi. Questo approccio giova non solo a donne e persone non binarie, ma all’intera società, promuovendo una comunicazione più chiara ed equa.
Dalla scuola al luogo di lavoro: perché è importante
Il linguaggio inclusivo non è un ideale astratto: ha un impatto concreto in contesti come la scuola e il lavoro.
A scuola, il linguaggio usato da chi insegna può incidere profondamente sul senso di appartenenza delle/dei studenti/tesse. Immaginiamo un problema di matematica che inizia sempre con "Quando lui va al negozio…" o una lezione di storia che parla dei "grandi uomini di scienza". Messaggi del genere suggeriscono, anche se fra le righe, chi sia “previstə” come protagonista. Al contrario, quando chi educa adotta consapevolmente un linguaggio inclusivo, tuttə possono riconoscersi nei contenuti. Per esempio, dire "agente di polizia" invece di "poliziotto" e usare il singolare neutro "loro" o il nome proprio quando il genere non è noto amplia l’immaginario di ogni bambinə su ciò che potrà diventare. Scuole e università che abbracciano un linguaggio privo di bias creano contesti in cui nessunə rimane invisibile o stereotipatə.
Nel luogo di lavoro adottare un linguaggio inclusivo è altrettanto cruciale. Annunci di lavoro, valutazioni delle prestazioni o semplici chiacchiere d’ufficio influenzano chi si sente benvenutə e valorizzatə. Termini inclusivi ("persone del team" anziché "i ragazzi sul campo") segnalano che tuttə, indipendentemente dal genere, sono parte integrante della squadra. C’è anche un vantaggio pratico: annunci pieni di parole connotate come fortemente “maschili” ("competitivə", "dominante") scoraggiano spesso le donne dal candidarsi. Usare descrizioni più neutrali amplia il bacino di talenti e dà un miglior primo impatto.
Inoltre, un linguaggio inclusivo riduce incomprensioni o offese che possono minare la coesione del gruppo. Rivolgersi a un team misto con "ragazzi" può sembrare innocuo, ma ad altrə può far sentire meno riconosciutə. Cambiamenti minimi di fraseggio creano, col tempo, una cultura dove ognunə: donne, uomini e persone non-binarie, percepisce di appartenere pienamente al contesto. In breve: in un’aula come in una sala riunioni, le parole stabiliscono il tono. Sceglierle con cura costruisce il rispetto necessario per concentrarsi su studio o lavoro, anziché sentirsi implicitamente esclusə.
5 Suggerimenti pratici per un linguaggio inclusivo di genere
Rendere il proprio linguaggio più inclusivo non richiede di imparare un vocabolario completamente nuovo, spesso bastano piccoli accorgimenti. Ecco alcuni principi ed esempi:
Evita i generici maschili: Non usare termini maschili o binari quando basta una parola neutra. Invece di "lui o lei", scegli "loro" o riscrivi la frase in forma impersonale ("Chiunque consegni il proprio compito in orario..."). Sostituisci "gli uomini" con "le persone".
Usa saluti e appellativi neutri: Espressioni come "Signore e signori" o "ragazzi" sono comuni ma di fatto di genere. Sostituiscile con "Ciao a tuttə", "Buongiorno gente" o "Salve a tutte le persone presenti".
Rispetta i pronomi personali. Chiedi, non presumere: Il modo più diretto per riconoscere l’identità di qualcuno è usare i pronomi che preferisce (lei, lui, loro, etc.). Se non li conosci, chiedere con gentilezza è corretto: "Posso chiederti quali pronomi usi?". Finché non lo sai, adopera il nome della persona o il neutro "loro".
Termini neutri per famiglia e relazioni: Usa parole che non sottintendano un genere. "Compagnə" o "partner" invece di "moglie/marito", "genitore" o "caregiver" al posto di "madre/padre" quando il genere non è noto o irrilevante.
Evita stereotipi e preconcetti: Presta attenzione a idiomi o battute che rafforzano stereotipi ("Fare la femminuccia", "Comanda come un uomo"). Domande come "Chi è l’uomo e chi la donna nella coppia?" presuppongono modelli eteronormati che non sempre si applicano.
Riassumendo
Adottare un linguaggio inclusivo è un percorso continuo che rende il mondo più gentile e comprensivo. Con scelte mirate, confermiamo il valore e l’identità di ogni persona. Dai saluti a unə nuovə collega fino alla stesura di un’email, questi principi si applicano ovunque. Piccoli cambiamenti possono creare grandi onde positive nelle interazioni.
Nessunə è perfettə: tutti possono sbagliare. Ciò che conta è la volontà sincera di rispettare l’altrə e imparare dagli errori. Restando curiosə e apertə, possiamo migliorare costantemente il modo in cui comunichiamo.
In definitiva, il linguaggio inclusivo è un gesto di cortesia fondamentale per dire: Ti vedo, ti rispetto, qui c’è posto anche per te. Quando le nostre parole riflettono questo spirito, rendiamo le conversazioni e gli spazi che condividiamo più sicuri e accoglienti per tuttə.
Bibliografia
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Equity, Diversity, and Inclusion
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Words Matter: Supporting Gender Equality Through Language and Communication
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Why Inclusive Language is Essential to Our Mental Health
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Your Words Matter: A new guide on gender-inclusive language and communication
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A guide to how gender-neutral language is developing around the world
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Incorporating gender inclusive language into your patient practice
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Inclusive Language
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